Locali sospesi – SILB Rimini annuncia: “Incontro con Ministro Salvini per rivedere normative ormai superate”

Gianni Indino. Gianni Indino, presidente Silb Rimini
Gianni Indino, presidente Silb Rimini
 

L’intervento del Presidente Silb Rimini Gianni Indino

Continua il dibattito accesosi questi giorni sulla gestione della movida riminese.

Dopo le numerose chiusure di locali registrate quest’anno, interviene in maniera seria il presidente SILB – Confcommercio di Rimini Gianni Indino.

“Le discoteche non possono diventare i capri espiatori di tutti i mali della società – tuona Indino – presto verranno attuate delle iniziative molto importanti già in opera di organizzazione”.

L’incontro con il ministro Salvini

Il SILB nazionale nella persona del presidente Maurizio Pasca, ha già in programma un incontro con il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, per trovare soluzioni intervenendo con alcune modifiche sull’articolo 100 del Tulps.

“Non possiamo consentire che fatti che accadono l’esterno del locale, persino in aree pubbliche, si ripercuotano sulle attività – dichiara Gianni Indino, presidente Silb Rimini – sempre a livello nazionale stiamo lavorando per riconoscere la possibilità ai gestori dei locali da ballo di chiamare a rispondere per danni chi adotta comportamenti con conseguenze lesive dell’immagine o del prosieguo dell’attività stessa”

Nessun Dorma

Ma come sempre continuerà anche il lavoro sul territorio e sulle tematiche sociali. Continua l’iniziativa “Nessun Dorma”  che intende offrire ai genitori l’occasione di confrontarsi con chi il mondo della notte lo vive e lo promuove e soprattutto con esperti.

SILB: profonda stima per le forze dell’ordine

“SILB – Confcommercio sta dalla parte delle forze dell’ordine e della giustizia – prosegue Gianni Indino – i locali da ballo hanno tutto l’interesse affinché chi commette reati venga allontanato e perseguito legalmente; purtroppo siamo costretti a gestire questa situazione con pochi strumenti e a pagare le conseguenze di provvedimenti punitivi, unilaterali e non preventivi”.

Da tanto il SILb chiede modifiche nell’ordinamento e maggiori strumenti adeguati.

“Da anni chiediamo che vengano applicati i Daspo anche per chi commette reati in discoteca e non solo allo stadio, di poter perseguire gli avventori – conclude Indino – di usare alcool test e metal detector all’ingresso, di negare l’accesso a chi ha già creato problemi e poi chiediamo che siano coloro che commettono e causano problemi a pagare. Non solo i locali che spesso sono estranei a certe dinamiche.”

A rischio 42.000 posti di lavoro

Contrariamente a quanto si pensa, si sta innescando un meccanismo che mette a rischio 42.000 posti di lavoro di cittadini impiegati nel settore della night life italiana, segmento fondamentale della nostra economia nazionale;

Molti proprietari e molti gestori di locali di tutta Italia, si vedono applicati l’articolo 100 del Tulps senza che vengano rinvenute responsabilità dirette ne indirette della propria gestione.