
Abbiamo incontrato Benny Camaro (si pronuncia Càmaro, con l’accento sulla prima a), dj, producer e musicista a tutto tondo. Il suo nuovo EP si chiama “Maya“, un progetto musicale che condivide con Santarini, un altro dei talenti che collabora con KUMUSIC, agenzia di promozione italiana attiva in mezzo mondo.
Come hai iniziato a fare il dj?
Beh, in realtà non sono un vero Dj, ma un performer, un musicista che col tempo si è appassionato di musica elettronica e che è sfociato anche in console. Sono diventato dj più o meno 5 anni fa. Le persone che sono entrate nella mia vita sia in passato che adesso hanno segnato il “come” menzionato nella domande sono molte. A partire da Jacopo Bertolini, mio Manager e amico di Kumusic a Robbie Rivera con cui collaboro tutt’ora fino a EDX con cui ad oggi sono in produzione esclusiva per le sue Labels. È il susseguirsi degli eventi che hanno segnato l’inizio ed il modo del mondo dei Dj.
Che rapporto hai con la musica quando non lavori? Cosa ascolti al mattino, di sera, di notte?
Non conosco un altro modo per descrivere questo rapporto se non descrivere me stesso, io respiro di Musica, non posso farne a meno, mi ha salvato la vita, mi ha tolto dai periodi bui della mia infanzia. La Musica è l’unica emozione o cosa per cui sarei disposto a morire. Generalmente ascolto tutto, mi piace trovare connessioni con i vari generi.
Solitamente al Mattino (quelle volte che non si lavora fino a tardi la notte prima) ascolto molta musica acustica, Da Tosca a Maria Rita (forse la cantante più brava di tutti i tempi in Brasile), per poi evolvermi durante la giornata a seconda dell’umore, degli accadimenti o degli impegni lavorativi e non, non c’è una scaletta o una tipologia precisa, è il modo di vivere ogni giorno che ti fa scegliere la colonna sonora del momento durante l’esistenza.
Il tuo primo concerto? La tua prima volta in discoteca? La tua prima volta in console?
Il mio primo concerto è stato un saggio in Teatro dove ho proposto alcune Invenzioni a tre voci di Bach, ero più teso delle corde del pianoforte. In discoteca (che non era una vera e propria discoteca) ci sono andato alle superiori alla festa di fine anno organizzata solitamente dalle classi che si diplomano, fu un esperienza strana che mi catturò molto e mi avvicinò alla musica elettronica. Infine la mia prima volta in console è stato al classico compleanno del classico amico, ma la vera prima volta è stata al Dolce Vita di Salerno, una splendida discoteca estiva. Quella notte mi diede un’adrenalina pazzesca.
Come selezioni invece la musica che proponi durante le tue serate come dj?
Dipende dalla serata, dallo stato d’animo e la gente in quel momento, non ho mai scalette precise, mi piace improvvisare e selezionare al momento, faccio come mi dice il cuore, principalmente conto sempre sulle mie creazioni ed improvviso suonando dal vivo quindi non mai la stessa cosa.
Se tu dovessi raccontare a qualcuno la tua musica, come la racconteresti a parole?
La Musica alla fine altro non è che un’emozione forte… e può essere maliziosa, sensuale, proibitiva, forte, debole etc… se dovessi usare delle parole lo farei come se descrivessi l’avventura mozzafiato con una Donna bellissima fuori e dentro. E un’avventura che ti stravolge e la mattina seguente ti lascia incredulo di ciò che ti è capitato. È cosi che descrivo la mia Musica.
Oggi ci sono tanti “celebrity dj”, è vero, ma solo chi riesce a far divertire il pubblico fa il “celebrity dj” a lungo… oppure no?
Io credo che il “celebrity dj” sia un’altro sinonimo di personaggio pubblico, come l’influencer, le trasmissioni da salotto con persone da salotto ecc… Il Dj, come il musicista, come il critico, come il produttore o l’arrangiatore sono onesti lavoratori proprio come tutti gli altri mestieri… c’è differenza tra fare musica e fare il personaggio, c’è differenza tra far divertire la gente, servirla, stimarla e fare il VIP, essere acclamati, essere al centro dell’attenzione e far parlare di se. Questa è la cosa che è sfuggita di mano a questa generazione. Il centro non deve essere il Dj ma deve essere sempre il pubblico che è il vero protagonista, noi ci dobbiamo limitare a lavorare con quello che più ci piace e servire chi ci segue… solo cosi resti “Celebrity” a lungo… tutto il resto è inutile gossip da salotto.