Mitch B: in console fa la differenza chi sa proporre, non la tecnologia

Mitch B | Discoteche.it
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Abbiamo fatto quattro chiacchiere con Mitch B, dj producer romagnolo che fa scatenare tante disco sull’Adriatico e non solo. E’ stato protagonista qualche settimana fa di un dj set a El Hotel Pacha a Ibiza. “Sono stato riconfermato al Pineta di Milano Marittima, al Giradischi di Faenza, al Figo e al Felliniscalinocinque di Ravenna”, racconta. “Non mancheranno neppure dj set in Puglia e nelle Marche. Per qualche giorno il ritmo di lavoro rallenta un po’, ma da fine settembre come ogni dj ricomincio a spingere forte!”.

Che succede a livello di produzioni discografiche?

Stanno per uscire due cover che ho fatto assieme al mio team: una di ‘Papa Was A Rollng Stone’ dei Temptations su Yuppies Records, e una di ‘On The Radio’ di Donna Summer su Jango Music. Proprio con Jango sarò coinvolto nello showcase ad Amsterdam durante l’ADE, il prossimo 17 ottobre.

Chi ha vissuto la nightlife negli anni ’80 e ’90 si lamenta di ciò che si balla oggi. Tu come vedi la situazione attuale?

Beh, lamentarsi è una abitudine per l’italiano medio, un’abitudine con cui dobbiamo convivere. La vena nostalgica anche io ce l’ho, a volte. Spesso nei locali si vedono feste remember 80/90, ma uno sguardo al futuro ci vuole sempre. Bisogna sapersi reinventare. I giovani sono di meno rispetto agli anni d’oro e tanti controlli e chiusure a volte immotivate influiscono sui numeri della notte… Per fortuna c’è ancora chi ha voglia di fare l’alba con il sorriso. Ha tutto il diritto di passare una bella serata. Io cerco di accontentare proprio loro, nel mio piccolo.

Che musica funziona sul dancefloor oggi? A livello “pop” sembra ovvio che tra i più bravi ci siano Ed Sheeran, Post Malone e Drake….

Anche Daddy Yankee, Maluma e Ozuna non scherzano… Sul concetto di ‘funziona in discoteca’ si potrebbero aprire parentesi lunghissime, è il saper proporre che fa la differenza.

Quanto conta la tecnologia in console? Oggi conta più o meno di ieri?

Non voglio cadere nel noioso facendo il classico paragone vinile / cdj, anche se anche io vengo dalla vecchia scuola, avendo iniziato questo lavoro nel 1998. La tecnologia aiuta: è sicuramente molto più comodo lavorare portandosi solo una usb rispetto alle 4/5 valigie di dischi… Io in console uso un programma che mi aiuta principalmente nella catalogazione, per fare quindi in modo di trovare in maniera più veloce la traccia giusta: è questo quello che realmente fa la differenza, non il supporto!

Il pubblico oggi balla di meno rispetto al passato ma sembra divertirsi lo stesso… o no?

Una delle cause principali dei cambiamenti del divertimento credo derivi dagli smartphone… nel momento in cui uno sa di essere inquadrato in una stories di Instagram, finge che in quel momento, stia vivendo il momento migliore della sua vita.

Cosa pensi dei festival da ballare e di beach party come quelli organizzato da Jovanotti o quelli scatenati del Papeete?

In spiaggia la clientela è più spensierata, non deve seguire i classici cliché delle disco, ad esempio la selezione per l’abbigliamento. Per questo l’atmosfera diventa subito divertente. E non tutti i beach party sono uguali: al Donna Rosa 38 a Marina di Ravenna, ad esempio, ogni martedì si balla forte dopo una bella cena in spiaggia… Jovanotti ha avuto una idea a dir poco geniale, la risposta del pubblico parla chiaro, con numeri esaltanti. Tra l’altro uno degli artisti che gli hanno aperto uno dei suoi concerti, Devon Ebah, che ha anche cantato una mia traccia, ovvero Mitch B. & Zen feat. Dvon Miles – Brand New Day.