Mark Storm – “Control of One Mind”, il nuovo album del giovane dj producer umbro

Discoteche.it | Mark Storm
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Control of One Mind” è il nuovo album di Mark Storm. Il dj producer umbro ha già pubblicato altri album, anche su cd, ma questo disco, disponibile tra gli altri canali anche su Spotify,  rappresenta bene tutta l’energia di un artista giovanissimo (ha appena 16 anni, ne compirà 17 a gennaio 2020), pieno di voglia di fare e pure di risultati importanti già raggiunti. Ha suonato in locali importanti e pubblicato brani su una compilation di riferimento come Hit Mania“Mi piace molto produrre e questo disco, a cui ho lavorato molto, sarà presto seguito da nuova musica”, racconta.

Perché hai scelto un titolo così diretto, “Control of One Mind”, ovvero controllo di una sola mente?

Il contenuto di questo disco l’ho creato io, da solo, ovvero è il prodotto di una sola mente. Oggi si riescono a fare molte cose da soli. Il disco l’ho iniziato all’inizio di giugno 2019 e l’ho pubblicato non appena l’ho finito, ovvero 4 mesi dopo circa. E’ un disco di musica Techno: kick, clap e sonorità che spingono… Lo definirei un disco elettrizzante.

Come hai fatto a metterci dentro tutta questa energia?

Qualche volta vado anche io a ballare e ho cercato di immaginare cosa avrei provato suonandolo in console e cosa avrebbero sentito le persone sul dancefloor… non vedo l’ora succeda davvero.

Come è fatta la tua giornata?

Passo davanti al computer diverso tempo. La mattina vado a scuola, il pomeriggio ovviamente studio e la sera qualche volta esco, come tutti… ma se non esco sto al computer, a fare musica. La mia passione me la tengo bene stretta.

Che musica ascolti?

Ascolto musica di tanti generi, ad esempio sono sempre aggiornato sui tormentoni del momento. Ascolto poca musica classica, preferisco la Techno, la Bigroom, la Dancehall. Tra gli artisti della mia zona, stimo molto Roby Rocca, Daniele Lory, Dj Kotch e Dudi. In ambito techno, tra le superstar, sono tanti i Big che stimo, ma amo in particolare, la musica di Amelie Lens, Charlotte de witte, Deborah de Luca, Alan Fitzpatrick e Ilario Alicante.

In effetti le tue produzioni hanno un po’ il tiro, bello forte, degli artisti che citi…

La techno spesso si esprime subito e la mia non fa eccezione, o almeno, l’obiettivo è anche quello. Credo però che la musica sia per tutti: non ci sono differenze di età o di genere.

Come vedi il futuro della musica? Negli anni ’90 si potevano vendere milioni di dischi, oggi no, ma si può pubblicare un disco su Spotify senza una major alle spalle…

Non ho la minima idea di come sarà il futuro della musica. Ma credo e spero che in qualche modo ci sarà sempre, perché senza musica si sta proprio male. A livello di genere, spero che la techno continui a picchiare come sa fare… Venendo a me stesso, tra vent’anni, o anche prima, sogno di arrivare sul palco del Tomorrowland, a portare avanti la mia passione.

Che tecnologia utilizzi in studio e in console?

In console uso solo cdj e mixer Pioneer, oppure la RX2 sempre Pioneer, mai il computer. In studio invece ho un computer Apple e faccio più o meno tutto io, spesso anche il mastering. Qualche volta invece invio le tracce a studi esterni per quest’ultima operazione.

A cosa stai lavorando in questo momento?

Tra gli altri, sto lavorando ad un abum trap con il mio amico Bonfikad. Credo che la scena trap / hip hop abbia molto in comune con la potenza sonora della techno. Guarda caso anche in quella scena molti giovani artisti fanno dischi dalla a alla z da soli.